Vini naturali di Sicilia per L’Espresso
In vigna ti aspetta Calogero. Quel Calogero non è però il contadino baffi e capelli neri della Sicilia dei quadri antichi, ma è un giovane alto, capelli raccolti e t-shirt grigia dei Pink Floyd. Ha girato il mondo e dal punto più lontano dalla sua Sicilia, l’Australia, ha deciso che doveva tornare a Montallegro, in provincia di Agrigento per fare vino. In una terra burbera che ha lasciato scappare gran parte dei suoi giovani, Calogero, nome del santo più amato in provincia, è uno dei nuovi protagonisti siciliani del cosiddetto vino naturale o artigianale, un vino cui non vengono aggiunte altre sostanze chimiche, alla ricerca della più antica ricetta del nettare degli dei. «Studiavo Ingegneria a Pisa, poi scopro che esiste viticoltura ed enologia accompagnando un amico a registrare una materia e così ho cambiato la mia vita – racconta Calogero Caruana – durante dei seminari con l’università ho fatto esperienze nelle cantine, lì ho conosciuto un imprenditore australiano così mi sono trasferito per studiare il vino naturale ma con l’intenzione di tornare e creare il mio di vino, nella mia terra». testi: Alan David Scifo